SERVIZIO A CURA DI MAURIZIO LONGHI. E’ tormentato dai problemi fisici ma, qualora dovesse essere in condizione, potrebbe fare la differenza in serie D. Ci riferiamo al neo-acquisto del Sorrento, Fabio Visone, centrocampista classe ’83. Non è più giovanissimo ma non è neanche un anziano, se il fisico dovesse dargli delle garanzie, potrebbe diventare uno dei leader. Alle spalle vanta una lunga militanza in serie C, potrebbe mettere la sua esperienza al servizio dei tanti giovani di cui sarà infarcito l’organico rossonero. È presumibile che Visone voglia trovare finalmente la sua dimensione e disputare una stagione a grandi livelli sperando di non essere condizionato dalle noie muscolari. Negli ultimi anni ha un po’ girovagato senza mai stabilirsi in un posto, è stato spesso con la valigia pronta dovendosi sempre ambientare ai nuovi contesti. È successo quando approdò a Foggia nella finestra invernale di mercato, peraltro in una situazione non proprio serena. La compagine dauna era impantanata in una allarmante posizione di classifica, a farne le spese fu il duo Pecchia-Porta al cui posto la società chiamò Ugolotti rivoluzionando mezza squadra e salvando la categoria per un miracolo sportivo. Il centrocampista partenopeo non trovò molto spazio perché, giusto il tempo di acclimatarsi, e fu costretto a fermarsi ai box. A Foggia lo ricordano come una mezzala molto valida, capace di inserirsi molto bene in fase offensiva sebbene non abbia una tecnica sopraffina. Ad Arzano, invece, lo ricordano più come un centrale bravo sia ad interdire che ad impostare, sicuramente stiamo parlando di un elemento versatile e disciplinato, in grado di abbinare le due fasi. Anche al livello umano, non c’è nulla da eccepire, chi ci ha lavorato insieme ha avuto modo di apprezzarne la serietà e la professionalità. Nell’ultimo anno, è partito nelle file della Mariano Keller in serie D ed è stato costretto a dare più volte forfait per i soliti problemi fisici, nel mercato di riparazione è approdato a Siracusa, in Eccellenza. In terra aretusea si è subito ritagliato un ruolo da titolare ma non si può dire che sia stata un’avventura entusiasmante. Le sue qualità sono riconosciute ma, negli ultimi anni, non ha avuto modo di esprimerle con continuità per una serie di vicissitudini con l’auspicio che siano ormai un ricordo. A Sorrento conta di affermarsi e diventare uno dei pilastri di una squadra che vorrà imporsi all’attenzione onde accreditarsi come una realtà ambiziosa pur senza pretese di vertice. Lo staff tecnico rossonero sta lavorando alacremente per mettere a disposizione di mister Sosa un gruppo da plasmare il prima possibile.

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