SERVIZIO A CURA DI MAURIZIO LONGHI.  Nonostante lo scivolone di Battipaglia che rende minacciose le inseguitrici, il primato del Torrecuso è confermato da numeri importantissimi. La compagine sannita, con dieci gol subiti, è quella meno perforata, non ha mai perso in casa (dove ha un rendimento quasi infallibile) ed è in testa dall’inizio del campionato. Se poi ci aggiungiamo i giocatori di categoria superiore a disposizione di mister Dellisanti, allora davvero viene fuori il profilo di una corazzata. Ma dall’entourage rossoblu non filtrano proclami di grandezza, si preferisce mantenere un profilo basso e sottolineare come ci siano contendenti che hanno investito fior di quattrini potendo contare su casse societarie più pingui. In casa della capolista, si presenterà l’incognita del nuovo Sorrento, una squadra al centro di una rivoluzione tecnica che ha portato all’addio di tanti giocatori e con i rinforzi che, alla spicciolata, si aggregheranno al gruppo. Con l’addetto stampa del Torrecuso, Alberto Tranfa, proviamo ad addentrarci in questa bella realtà beneventana che sogna l’approdo tra i professionisti.

La prima questione affrontata riguarda la leadership del girone: “L’intenzione era quella di ben figurare e almeno di ripetere il buon campionato dello scorso anno dove ci si è fatti conoscere come una bella realtà. Il fatto che la squadra sia in testa al girone è una sorpresa ma fino ad un certo punto, perché dietro a questi risultati c’è un immenso lavoro che parte dallo staff, dalla dirigenza per poi passare anche a chi scende in campo. Il primo posto è motivo di orgoglio e va tenuto stretto, sicuramente il più a lungo possibile considerando, comunque, che ci sono squadre con budget diversi che hanno costruito i loro organici con il chiaro e dichiarato obiettivo di salire di categoria. Da parte del Torrecuso, più di dire che si proverà a vincere ogni partita non si può fare, lanciarsi in proclami sarebbe inopportuno. Naturalmente, si è in testa alla classifica ed è normale che si cercherà di tenere botta ma la serie D è un campionato pieno di trappole e gli scenari possono cambiare facilmente. Ciò che è stato costruito finora è il frutto di un duro lavoro ma fatto con passione e tanta anima”. Dunque, ci sono componenti diverse a formare questa unione vincente? “Batto sempre su questo punto: ciò che si vede in campo è il riflesso di un lavoro che c’è dietro le quinte e che risulta indispensabile. Da parte della dirigenza c’è una abnegazione encomiabile, tutti lottano per favorire la causa del Torrecuso. Finora tutte le scelte si sono rivelate ottime e si spera che vada sempre così”.

Di una prima della classe, è logico approfondire anche gli aspetti tecnico-tattici. Per issarsi in testa e restarvi per tutto questo tempo, dei valori importanti ci devono pur essere. Noi proviamo a scoprirli attraverso una testimonianza diretta come può essere quella dell’addetto stampa del Torrecuso. Andiamo a scoprire impostazione tattica e interpreti: “Dopo il pari a Capo d’Orlando alla prima giornata di campionato, si è passati dal 4-3-3 al 4-2-3-1. Gli uomini, però, variano sempre in base agli under da utilizzare. Quando si schiera un terzino under, allora c’è più esperienza in altri reparti altrimenti succede il contrario. Negli ultimi giorni è arrivato dall’Ischia il ’95 Di Maio, un esterno che, all’occorrenza, può adattarsi anche come terzino. Questo acquisto permetterà al tecnico di avere un ventaglio più ampio di soluzioni. In porta ci sarà Minichiello, un under molto affidabile, credo che i dubbi verteranno soprattutto su chi dovrà ricoprire il ruolo di basso a destra, per il resto la coppia centrale dovrebbe essere formata da Monti e Pagano con Fabozzi a sinistra. In mediana, con l’infortunio di Pecora presumo giocheranno Ricci e Wade. Entrambi sono giocatori di grandissimo spessore, il primo ha giocato in categorie superiori indossando le maglie di Avellino, Aversa, Arzanese, mentre il secondo mi ricorda molto Vieira per struttura fisica: è uno longilineo, molto forte fisicamente ma anche dotato di una buona tecnica. Anche in attacco bisogna considerare la regola degli under: sicuri del posto dovrebbero essere Diego Zerillo a destra e Galizia come trequartista dietro a Perna unica punta, a sinistra è un punto interrogativo, spesso viene impiegato Aracri come esterno pur essendo un centrocampista e, dopo le prodezze dello scorso anno, si sta disimpegnando benissimo anche in questo campionato andando a bersaglio già due volte”.

Ma se proprio vogliamo parlare di quegli elementi che più entusiasmano, quelli a cui mister Dellisanti proprio non potrebbe rinunciare, quelli che, per svariati motivi, sono i perni della squadra, a chi si pensa? “Impossibile non citare Galizia, non tanto per i dodici gol segnati ma per il fatto che mostri ancora una fame inesauribile a dispetto dell’anagrafe. Si vede che ha tanta voglia di vincere, dà il massimo in ogni partita ed è un leader sia dentro che fuori dal campo. Poi c’è l’idolo Diego Zerillo, uno che indossa la maglia rossoblu da tempo e che ha contributo a scrivere questa bella favola. La sorpresa di stagione poi è rappresentata da Wade, apprezzato da tutti e si sta rivelando imprescindibile come diga davanti alla difesa. Ma è un factotum capace di alternare le due fasi con grande sagacia tattica. Mentre un altro importante a livello tattico è Aracri, un 94′ dall’immenso talento e di grande versatilità”. Ma che partita sarà quella di domenica? Sulla carta, non ci sarebbero molte speranze per il giovanissimo Sorrento che si presenterà al cospetto di un’avversaria superiore e con altre ambizioni. I sanniti, poi, hanno tanti motivi per non steccare: “Il Torrecuso viene da un punto conquistato nelle ultime due partite contro Akragas e Battipagliese, c’è tanta voglia di ritornare a vincere e per restare in testa alla classifica. Bisogna pensare a se stessi e non tanti ai problemi degli altri, come possono essere anche quelli del Sorrento. La concentrazione deve essere sempre altissima perché ogni impegno ne richiede tanta per ottenere l’intera posta in palio”. Regna una incredibile competizione in questo girone. Anche per i vertici, c’è una lotta serrata e che preannuncia emozioni incalzanti. Scopriamo che idea ci si fa dall’alto: “E’ un campionato difficile, le squadre possono ritrovarsi ad affrontare la stessa avversaria ma in condizioni diverse. Il Torrecuso ha giocato contro un’Orlandina attrezzata e ha pareggiato, mentre adesso le altre possono ritrovarsi ad affrontare una squadra quasi rassegnata alla resa. È un girone diviso in due blocchi tra squadra ambiziose e altre che puntano a salvarsi i cui risultati sono anche legati alle vicende societarie. Chi guarda in alto come Akragas, Agropoli, Marcianise e Hinterreggio, hanno buoni organici e anche ottimi under ma, dopo la finestra di calciomercato, inizierà un altro campionato. Miglioreranno anche le squadre che vogliono salvarsi, per esempio il Noto, solo poche settimane fa, sembrava spacciato, mentre si è saputo rialzare. Ci sono, comunque, tanti fattori che determineranno gli eventi, da parte nostra, essendo collocati anche in una zona a Nord della Campania, speriamo di non avvertire troppo la fatica di viaggi lunghissimi”.

 

 

 

 

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