Pronto, Gigi Mennella? Qui è TuttoSorrento.com. Ti va di parlare un po’ della gara di domenica prossima tra Sorrento e Ischia?
“Assolutamente sì”.
Domenica troverai la tua ex squadra.
“In realtà, l’ho già incrociata in Coppa Italia”.
Sì, ma domenica è una sfida di campionato. Sarà diverso.
“Lo so, lo so. E un po’ lo ammetto: è sempre un’emozione ritrovare una tua ex squadra, soprattutto se il ricordo è legato a qualcosa di straordinario. La considero un’emozione fisiologica: a Sorrento ho vinto un campionato importante”.
A proposito di quel campionato: arrivasti a Sorrento come “secondo” di Ciro Ambra. Poi, per pura casualità, ti ritrovasti subito titolare. La maglia di “numero uno” non la lasciasti più. Interventi prodigiosi caratterizzarono la stragrande maggioranza del torneo. Cosa ricordi di quell’annata?
“C’era una società forte, un bravo allenatore. C’erano tutte le premesse per fare bene”.
Premesse rispettate.
“Assolutamente sì. I risultati ci diedero ragione. D’altronde, giocavamo un bel calcio”.
L’anno dopo, la società preferì ingaggiare Brunner. Ci rimanesti male?
“Vabbè, la società operò dei cambi nello staff tecnico: c’era un nuovo allenatore, si puntò su altri calciatori…”
Gigi, ci rimanesti male?
“Beh, un pochino sì. Ma è una cosa assolutamente normale: vinci un campionato e aspetti una riconferma. Ma nessuna polemica: avevo un solo anno di contratto. La società fece altre scelte e io da professionista le accettai. E’ il calcio”.
E dei tifosi, che ricordi hai?
“Ho ottimi ricordi. La tifoseria ci fu sempre vicina, anche nei momenti di difficoltà, che pure non mancarono. Poi ci fu qualcosa di straordinario…”
A cosa ti riferisci?
“All’ultima gara contro il Gela: tutta quella gente al campo. Davvero eccezionale”.
Cosa ti manca di più di Sorrento?
“A Sorrento si stava bene. E’ un po’ come la mia Ischia: il clima e le persone fanno la differenza”.
Che partita sarà domenica? Sorrento e Ischia vogliono entrambi riscattarsi.
“Noi scendiamo sempre in campo per vincere. Daremo il massimo, ce la giocheremo a viso aperto”.
Grazie Gigi.
“Grazie a voi”.
