SERVIZIO DI STEFANO SICA (FOTO DI ROSARIO CRISCUOLO)

Il Città di Nocera chiama (vittoria di misura a Castel San Giorgio con gol di Cacace al 75′) e il FC Sorrento risponde. Sta diventando sempre più appassionante il duello d’alta quota tra le due compagini rossonere, saldamente in vetta a quota 22 punti. Col San Vito Positano fermato a Sant’Antonio Abate, costieri e molossi guadagnano quattro lunghezze di vantaggio sulla squadra di Antonio Guarracino, la più immediata inseguitrice. Tuttavia non è stato facile per i rossoneri sbarazzarsi questo pomeriggio del Montesarchio al campo Italia, nonostante il punteggio (3-1) possa far pensare il contrario. Davvero ben messa in campo tatticamente la squadra beneventana, sempre aggressiva e mai doma. Senza ombra di dubbio la migliore ammirata finora a Via Califano per sfrontatezza e qualità dei singoli, Città di Nocera compresa. Efficace il 4-4-2 a rombo scelto dal trainer Pasquale Ferraro, con Agata a ridosso di Befi e Liccardi e in difesa la sperimentata coppia centrale Signore-Cerbone. Per l’occasione Turi ha riproposto il solito 4-3-3 con Russo tra i pali ed Arpino in tandem con l’esordiente Maury al centro della difesa (out Scognamiglio per una distorsione alla caviglia). Fasce affidate a Vanin e De Gregorio col giovane Esposito in cabina di regia, supportato da De Rosa e Temponi. Intoccabile il tridente, col consolidato apporto di Gargiulo, Scarpa e Vitale.

Già dall’inizio si capisce che per il Sorrento la vita non sarà facile, a differenza delle altre apparizioni casalinghe. Il Montesarchio mostra subito l’atteggiamento giusto, copre il campo alla perfezione e non risparmia intensità e pressing sui portatori di palla. Befi duetta con Fusco e scalda i guantoni di Russo, poi Gargiulo sfonda sulla fascia destra e mette in mezzo un pallone invitante che Temponi non raccoglie. Quindi lo stesso Befi sfugge via a Maury che proprio non ce la fa a prenderlo: Russo esce provvidenzialmente sull’attaccante biancazzurro che poi, ritrovandosi il pallone tra i piedi, indirizza di nuovo verso la porta sguarnita incappando nell’inzuccata del belga quasi sulla linea. Il gol del vantaggio rossonero arriva poco dopo sugli sviluppi dell’ennesimo numero di Vitale che, servito da un allungo di Temponi, smarca di prima intenzione Scarpa (10′). Il fantasista torrese, defilato a sinistra, piazza un tiro a giro che si insacca nell’angolino lasciando di sasso Campanico. Gli ospiti protestano perché l’intera trama di gioco nasce, a loro dire, da un intervento falloso di Maury su Befi sul lato opposto. In ogni caso l’approccio alla gara dei beneventani non è un fuoco di paglia destinato ad esaurirsi dopo il passivo: i biancazzurri non mollano, gettano in campo cuore e ferocia e riescono persino ad imporre il pallino del gioco in molti frangenti. Gargiulo ci prova con un tiro a giro che non inquadra la porta ma il Montesarchio non disperde il comando delle operazioni: la conclusione al volo di Fusco viene murata in angolo da Gargiulo, poi è Liccardi a sganciare una bordata che è rintuzzata sempre in corner da Arpino. Quindi La Montagna prova la palombella beffarda con Russo fuori dai pali: palla alta sulla traversa di un soffio. Il Sorrento soffre perché è troppo lungo tra i reparti e cade in apnea come era successo otto giorni fa a Scafati nella prima frazione di gioco. Esposito non riesce a dettare tempi e ritmi della manovra, Temponi e De Rosa si eclissano e la difesa, non protetta, va in affanno. Davanti, nessuno sembra disposto al sacrificio e l’equilibrio in campo latita di conseguenza. Il Montesarchio invece affonda con estrema facilità e la vivacità di Agata apporta ossigeno puro alla fase offensiva, dove il movimento di Befi si completa bene col mestiere di Liccardi. Vitale allora prova a spezzare la recita bevenentana con un dai e vai con Scarpa: la sua botta finisce sul palo e poi toccherà a Befi, che poco prima aveva reclamato un penalty per un presunto atterramento da parte di Maury, concludere a lato, ben servito da Liccardi. Il gol del pari è nell’aria e arriva puntualmente: Agata da destra scodella una punizione magica in area dove Befi (sempre lui) fa la voce grossa insaccando di testa (35′). Tagliata completamente fuori la retroguardia di Turi dal 10 biancazzurro, sul quale il solo Temponi tenta un salvataggio in extremis, senza fortuna. La reazione rossonera è però immediata e porta al repentino vantaggio griffato Vitale (40′): Scarpa verticalizza magistralmente di sinistro per l’ex Arzanese che scarica col destro una sassata che si infila nell’angolo basso sul secondo palo. Nella circostanza la difesa resta ferma protestando per un presunto fuorigioco di Vitale.

Si va al riposo ma, alla ripresa dei giochi, il Montesarchio sembra meno frenetico e non propone gli stessi ritmi del primo tempo. Vitale ci prova ma Campanico ne neutralizza le velleità prima di ripetersi su Scarpa deviando in angolo. Nel mezzo dei due episodi, era stato Gargiulo a prodursi in una sforbiciata sopraffina finita a lato. Insomma, il Sorrento controlla senza patemi e passano ben venti minuti prima che gli ospiti diano cenni di vita in zona offensiva: il piede fatato di Agata confeziona un traversone dalla corsia mancina che Liccardi impatta di testa mandando però la sfera a lato alla sinistra di Russo. Nel Montesarchio mancano l’intensità e la determinazione della prima fase della sfida, anche se il maggiore possesso palla è una costante. E il 2-2 diventa quasi realtà quando Vanin, a due passi da Russo, è bravo ad agganciare un traversone molto tagliato anticipando di testa Signore che si era spinto con furbizia in area: la palla carambola poi proprio sul numero uno costiero e resta lì prima che Temponi la spazzi via. Dalla paura alla gioia in un attimo: perché i rossoneri, con una ripartenza folgorante, archiviano la pratica andandosi a guadagnare un rigore grazie alla caparbietà di Alfonso Gargiulo (80′). L’atleta massese raccoglie un cambio di gioco accurato di Vitale e, entrato in area, incontra la veemenza di Campanico che gli frana addosso. L’arbitro, il nolano De Capua, concede il penalty anche se grazia il pipelet beneventano riservandogli soltanto l’ammonizione. Campanico intuisce la traiettoria ma Scarpa trasforma e, con sette sigilli, raggiunge proprio Liccardi e Vitale in vetta alla classifica cannonieri. Per il Montesarchio è la morte di un bel sogno anche se il finale di gara è orgoglioso: Liccardi si gira con spavalderia e conclude alto, quindi il neo entrato Bizzarro gonfia la rete (l’assist era stato di La Montagna che aveva eluso la guardia di Vanin) ma il primo assistente, il signor Pirone di Torre Annunziata, è da tempo con la bandierina alzata. Turi opera solo due cambi e c’è spazio anche per Fragiello, che a 7′ dalla fine subentra a Vitale e va a fare coppia con Scarpa in avanti, e Sozio (fuori Esposito all’87’), che si piazza alto a sinistra in un 4-4-2 nel quale Gargiulo si sposta defilato a destra. Proprio Gargiulo cerca la soddisfazione personale (palla a lato) e Scarpa sollecita su punizione gli ultimi riflessi di Campanico.

Il triplice fischio arriva un attimo dopo e premia un Sorrento più cinico che bello. Che ha saputo soffrire con carattere e concentrazione prevalendo quasi a sportellate. Quanto basta per assicurarsi il quarto squillo consecutivo. Il Montesarchio esce sconfitto ma a testa alta. Impavido, brillante e senza alcuno spirito di inferiorità, come non lo era stato finora nessun avversario al campo Italia. E col piacevole record di essere stata in questa stagione la prima squadra ad imporre alla corazzata di Turi il pari, seppur momentaneo, in gare ufficiali.

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