Ore 18.08: si chiude nella maniera più beffarda possibile il biennio horribilis della gestione D’Angelo-Scala. Il Sorrento vince 3 a 0 contro l’Arzanese e in superiorità numerica per quasi un’intera ripresa, non riesce a mettere a segno il gol che avrebbe consentito ai rossoneri di accedere alle finali play out.

Il bilancio degli ultimi due anni è da guinness dei flop: due campionati, due retrocessioni. Due tornei di una mediocrità disarmante, dove i rossoneri si sono addirittura superati, manifestando un’improvvisazione tecnica e gestionale davvero raccapricciante.

Un doppio salto all’indietro che, almeno sul campo, sembra non trovare precedenti nella storia, breve ma dignitosa, dei colori della nostra città.

Anche la gara di oggi contro l’Arzanese, non è da annoverare tra le imprese sfiorate: i tre gol realizzati nel prima frazione da Maiorino (1′) e Improta (doppietta 23′ e 41′) servono soltanto a rimpinguare gli almanacchi, e non la storia di questo club. Storia di questo club impoverita con questo ritorno tra i dilettanti.

Il problema non è retrocedere: ma come  si è  retrocessi. Su questo, bisogna interrogarsi (sempre se si ha un pizzico di onestà intellettuale e un barlume di autocritica) e trarre inevitabili, quanto tempestive, conseguenze.

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