SERVIZIO DI STEFANO SICA

Un’umiliazione che lascia il segno. Che estromette virtualmente il Sorrento dalla finale di Coppa Italia Dilettanti e che dà il colpo di grazia ad un gruppo con un’autostima già ai minimi storici ed incapace di dare un senso a se stesso e alla propria stagione. Nella semifinale di andata disputata al campo Italia, l’Ebolitana vince in scioltezza 4-1 e prenota la madre di tutte le partite, in programma in campo neutro contro una tra Sessana e Portici (1-1 l’esito di questa sfida). Le gare di ritorno si disputeranno mercoledì 18 gennaio alle 14.30.

COPPOLA ALLA PRIMA – Per il debutto sulla panchina rossonera, Maurizio Coppola non modifica il tema tattico imposto da Mario Turi già nelle settimane che hanno preceduto il suo esonero. Mancano gli infortunati Scarpa, Vitiello ed Esposito Lauri ma è ancora 4-2-3-1 col ritorno dei due under sulle fasce (Paradisone a destra ed Ammendola a sinistra), assistiti dal tandem Terracciano-Arpino. Santaniello va in porta mentre in mediana si piazzano Fontanarosa e Temponi. In attacco, dietro Favetta, agiscono Minicone, Vitale e Savarese. Per il tecnico eburino, Salvatore Nastri, la scelta ricade sul 4-4-2 con Vincenzo Margiotta che, assistito da Marzullo, rimpiazza lo squalificato Liccardi. A centrocampo agiscono Pecora e Maisto, l’ex Visciano va a fare l’ala sinistra.

SORRENTO BRUTTO E PENALIZZATO – Si parte e la prima palla-gol capita ai rossoneri, che sprecano clamorosamente con Vitale, poco freddo nel capitalizzare, da posizione favorevolissima, la sgroppata e l’assist susseguente di Favetta. Segue una breve fase di studio, senza particolari sussulti, prima che l’Ebolitana sblocchi la contesa con un bel traversone di Visciano, disegnato sul secondo palo, che Margiotta spinge dentro approfittando anche della palese incertezza di Santaniello che non legge la traiettoria del pallone che gli sfila praticamente davanti (12′). Il Sorrento tutto sommato reagisce bene anche se lo fa in una porzione di tempo troppo limitata, dando la sensazione di vivere più di fiammate che di autorevolezza. Il sinistro di Savarese sul primo palo trova pronto il portiere biancazzurro Granata che spazza in angolo, poi Minicone si produce in un numero con relativo dribbling a rientrare e staffilata a giro velenosa che non si infila per una questione di millimetri. Un altro tiro telefonato di Fontanarosa anticipa una lunghissima fase di stanca, durante la quale il Sorrento denuncia poche idee e fiato corto. E’ una squadra senza personalità quella di Coppola, priva di smalto ed imprevedibilità, fisicamente a pezzi ed incredibilmente nervosa e ansiosa nei propri atteggiamenti. L’Ebolitana, che fino a quel momento si era mostrata più ordinata che baldanzosa, ringrazia e controlla senza alcuna difficoltà. Tanto che il pari arriva quasi inaspettato (37′) con un destro non irresistibile di Favetta dalla distanza che carambola sul palo e si accomoda beffardamente in porta. Non è un caso che il Sorrento, incapace di trovare profondità ed inventiva, si salvi momentaneamente così. Con un colpo estemporaneo assistito da un pizzico di fortuna. Ma poi è lo stesso Favetta a perdersi in una ingenuità colossale, facendosi cacciare fuori dopo qualche minuto (doppio giallo) per un fallo commesso quasi a ridosso del centrocampo su Maisto. L’intervento sull’ex rossonero non è cattivo e l’arbitro, il signor Cardella di Torre del Greco, è gratuitamente severo nella sua decisione. Tuttavia la sortita dell’attaccante, peraltro evitabilissima, finirà per condizionare irreversibilmente il match. Sale il nervosismo tra i costieri e la scarsa equità di Cardella trova la sua apoteosi quando Vatiero scaglia via il pallone a gioco fermo e non viene neanche ammonito. Dopo qualche minuto, però, ne fa le spese Pasquale Ottobre, allontanato per proteste dalla panchina. Insomma, se il Sorrento è in vacanza, il direttore di gara torrese aggrava il quadro clinico generale con un protagonismo inutile. Ed è tra le polemiche e la grande bruttezza rossonera che si chiude il primo tempo.

RIPRESA CHOC, SANTANIELLO DA INCUBO – Anche nel secondo tempo l’eccitazione rossonera si traduce in un banale e fulmineo palpeggiamento dando campo libero all’Ebolitana che chiuderà i giochi in una manciata di minuti, sempre con la complicità del numero uno rossonero. La punizione di Savarese coglie in pieno l’esterno della rete, poi Temponi, assistito da un servizio corto in orizzontale di Fontanarosa, prepara il siluro che si spegne di un soffio fuori alla destra di Granata. Quindi il buio. E al 57′ gli eburini passano in vantaggio: sul tiraccio dai 25 metri di Marzullo, Santaniello fa il convitato di pietra assistendo la palla infilarsi nell’angolino alla sua destra, mentre, dopo tre minuti, Landolfi si beve un inguardabile Ammendola sulla destra e, di sinistro, costruisce la sassata che fa secco il portiere rossonero. Colpevole anche in questa circostanza il pipelet di Coppola, che si fa bucare da una conclusione centrale anche se potente. La sfida finisce praticamente lì perché il Sorrento ha l’encefalogramma piatto e sparisce dal campo. Marcucci rileva Minicone (65′) e, sugli sviluppi di un angolo, incorna a colpo sicuro ma Maisto salva sulla linea. In precedenza, poco dopo l’ingresso dell’ex Nocerina, Vitale aveva messo la ciliegina su un pomeriggio totalmente negativo rimediando la seconda ammonizione per una protesta sterile nei confronti dell’arbitro. Solo per le statistiche gli ingressi di Serrapica e Bolzan rispettivamente per Fontanarosa e Savarese. E al 90′ gli ospiti calano il poker, approfittando di un errore di Terracciano che, a difesa schierata, lascia sfilare il passaggio filtrante su cui si imbuca Margiotta che fulmina Santaniello (stavolta incolpevole) con un rasoterra di rara precisione, siglando la doppietta personale.

IL SOGNO COPPA ITALIA SVANISCE, LA CURVA NON CI STA – Non ha funzionato, quindi, la cura Coppola. Almeno per ora. Ci si attendeva una squadra che, al di là delle difficoltà mentali e atletiche del momento (nonché tecniche per via dell’assenza pesante di Scarpa), potesse sopperire con l’orgoglio e la fame ai suoi deficit, prendendo almeno consapevolezza dell’importanza dell’impegno, con determinazione e professionalità. Nulla di tutto questo. Sfuma salvo improbabili miracoli un’altra scorciatoia per guadagnare la D diretta, mentre in campionato il distacco dalla vetta è già difficilmente colmabile. La stagione del Sorrento può diventare un’agonia e i cori finali degli ultras della Curva Nord non fanno altro che dare sfogo lucidamente a questa percezione: “Andate a lavorare”.

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