SERVIZIO DI STEFANO SICA

Metti un direttore generale con buone competenze come Carmine Sorrentino, un allenatore abituato da sempre a lavorare coi giovani e dalle idee tattiche ben delineate come l’ex rossonero Mauro Agovino, e una società oculata, concreta e sempre vicina e attenta ad ogni problematica inerente all’aspetto sportivo, e nasce una favola appassionante. Fa sognare, infatti, questo Nola che in pochissimi avrebbero avrebbero immaginato lassù quasi agli sgoccioli del girone di andata. Non ci sono segreti, ma solo tanta programmazione e serietà, come racconta a TuttoSorrento il Presidente dei bruniani Ciccio Allocca, uno che peraltro la costiera la conosce molto bene avendo contratto matrimonio proprio a Sorrento qualche anno fa. Nel frattempo, i bianconeri hanno sparato il primo botto di mercato col centrale difensivo classe ’93, ex San Vito Positano e quest’anno a Portici, Valerio Esposito.

OBIETTIVI DI PARTENZA – “Lo dico senza presunzione: quando abbiamo costruito la squadra eravamo sicuri di salvarci. E credo che questo gruppo riuscirebbe a mantenere la categoria anche nell’altro girone. Sapevamo di avere delle individualità interessanti come Viviano, Marotta, uno che ha giocato con Napoli e Reggina, Di Biase che era una nostra scommessa, Russo, Caccia o Pellini. Non dovevamo comunque lottare per il vertice e fare il campionato che stiamo facendo tuttora. Una volta raggiunta la salvezza, vedremo eventualmente di giocarci la chance play-off. Ma non siamo ancora pronti per il salto di categoria. Però ci stiamo divertendo parecchio”.

PROGETTO SOCIETARIO – “Questa società è stata fondata nel 2002 e si chiamava Sporting Nola. Siamo partiti dalla Terza categoria arrivando in Eccellenza sempre programmando e vincendo i campionati. E mai facendo ripescaggi o acquisizioni di altri titoli. Da due anni a questa parte, ci siamo anche ripresi la storica denominazione di SS Nola 1925. Abbiamo sempre fatto un programma biennale che potesse prevedere un salto di categoria”.

QUESTIONE SPORTING CLUB – “Il vecchio Comunale è stato buttato giù per fare un Museo della Cartapesta che poi non si è fatto più. E si sono persi anche i soldi del finanziamento. Inizialmente è sorto un problema in quanto non avevamo fatto richiesta per lo Sporting Club riguardo la stagione 2016/17. Tutto ciò mise a rischio il nostro utilizzo della struttura, con una scuola calcio che, addirittura, avrebbe avuto una prelazione sull’impianto rispetto a noi. Chiesi allora di farmi sapere se una squadra storica come il Nola non avrebbe dovuto più giocare nella propria città. Poi la questione si è appianata e ora ci stiamo noi col nostro settore giovanile. E, anzi, ci auguriamo di prendere la gestione dello stadio. A tal proposito, voglio dire che sono molto contento dell’attività del vivaio grazie ad Alfonso De Lucia e Francesco Iovino. La stessa Under 17 sta facendo un bel campionato e la scuola calcio ha aumentato gli iscritti. Insomma, noi vogliamo creare un settore giovanile all’avanguardia affinché possa supportare dignitosamente la prima squadra”.

MERCATO – “La forza di questa squadra è il gruppo. Se vado ad innestare una primadonna in questo contesto, corro il rischio di rompere determinati equilibri e di arrecare più danni che giovamenti. Puntellare la rosa, invece, con elementi utili sia da un punto di vista caratteriale, sia di esperienza, è diverso. Rinforzeremo, comunque, tutti i settori dando principalmente un occhio al bilancio che è una cosa fondamentale. L’importante sarà non scardinare quegli equilibri che si sono formati e che sono forti”.

SUL GIOIELLO ’99 VANACORE, CERCATO DALLA CAVESE – “Confermo l’approccio. Ma credo che lui abbia tutto l’interesse a finire il campionato qui per poter crescere e spiccare il volo in estate verso una categoria superiore. Quindi resterà qua”.

SEMAFORO ROSSO CON FAIANO E BATTIPAGLIESE – “Sono state due partite completamente differenti. Col Faiano abbiamo regalato il primo tempo anche se, nella ripresa, abbiamo giocato solo noi ma il pallone non sarebbe entrato neanche se la partita fosse durata all’infinito. Sono le classiche gare storte. Con la Battipagliese, invece, è stato un boccone amaro da mandare giù: ci siamo trovati di fronte una terna arbitrale che credo abbia condizionato la sfida in maniera decisiva. La Battipagliese è sicuramente una squadra di buon livello ma in parità numerica, e prima dell’episodio del rigore, non ricordo di grossi pericoli subiti. Però quest’arbitro romano ha influito sulla partita con la sua direzione. Il rigore non c’era e comunque non si trattava di una chiara occasione da rete tale da determinare l’espulsione del nostro giocatore. Il danno, quindi, è stato doppio e peraltro perderemo una pedina fondamentale per il Sorrento. E poi ci sono mancati anche due rigori”.

SUL SORRENTO – “Lo affronteremo con tranquillità così come abbiamo fatto con squadre come Ebolitana o Cervinara. Sono forti e semmai saranno loro ad avere l’obbligo di vincere. Però ce la giocheremo, con grande rispetto ma senza alcun tipo di timore. Chi toglierei ai rossoneri? Ci sono tanti nomi ma dico Scarpa anche perché l’ho visto giocare l’anno scorso contro di noi in Coppa. Stavamo facendo un primo tempo positivo, poi arrivò lui a sbloccare tutto con una punizione magnifica. Ecco, sono quei giocatori che ti fanno la differenza nei momenti di difficoltà. Oramai la corsa promozione riguarderà solo Ebolitana e Sorrento. Le altre, tra cui noi, sono un passo indietro”.

Commenti

commenti