SERVIZIO DI STEFANO SICA

Pareggio amaro per il Sorrento che, al XXIII Giugno 1978 di Pontecagnano, impatta 0-0 con la Picciola dopo tre vittorie consecutive che l’avevano proiettato al secondo posto. E’ il primo pari in campionato per i rossoneri di Mario Turi, che raggiungono in vetta l’Audax Cervinara ma attendono il duello casalingo della squadra di Pasquale Ferraro con la Battipagliese, oltre al match interno dell’Ebolitana col Faiano. Un punticino opaco per i costieri che, pur provando a fare la partita ed a proporsi con maggiore continuità a fronte di un avversario perlopiù rinunciatario, hanno creato davvero poco mostrando scarsa adattabilità ad un terreno di gioco nefasto per giocatori dotati di una certa tecnica e di una precisa organizzazione di gioco nel collettivo.

CAMBIO IN MEDIANA – Nel 4-3-3 di Turi non c’è Di Capua in regia, relegato a sorpresa in panchina. Al suo posto c’è Serrapica, assistito ai lati da Vitiello e Temponi. Nella linea difensiva rossonera ci sono le conferme di Cappelluccio ed Ammendola sugli esterni e di Terracciano al centro della difesa, con Catalano che rimpiazza lo squalificato Arpino e Santaniello che prende posto tra i pali. In attacco, come consuetudine da trasferta, si vede dal primo minuto Marcucci, supportato da Scarpa e Savarese. Sull’altro versante, Alfonso Villecco sceglie il 4-4-2 col duo Merola-Mounard in attacco, mentre il ’98 Delle Serre agisce da esterno sinistro offensivo con Vatiero sulla corsia opposta. Coppia di centrocampo composta da Galdi e Ferrara, con l’ex Davide Avagliano che presidia la fascia destra.

I FANTASMI DI UN ANNO FA – Già dopo pochi minuti si capisce che per il Sorrento sarà un pomeriggio difficile. Poco più di un anno fa, sullo stesso campo, i rossoneri venivano resi praticamente inefficaci da un Faiano bravo a difendersi con tutti gli effettivi ed a ripartire sfruttando a proprio vantaggio l’arma di un terreno di gioco rude e poco amico di chi intende proporre un certo tipo di calcio. Col Piccola il copione non è poi tanto diverso. I salernitani, al di là della maggiore qualità di qualche singolo rispetto all’ultimo Faiano, sono sempre puntuali nei raddoppi e nelle marcature preventive. Mordono alla caviglie e raggiungono il loro obiettivo strategico: far giocare male il Sorrento e neutralizzarlo nell’uno contro uno. Una tattica agevolata chiaramente dal campo sterrato del Comunale, che impedisce ai rossoneri un controllo lineare del pallone che, spesso e volentieri, diventa tra i loro piedi un po’ come la famosa palla pazza della Gig tanto di moda tra i bambini negli anni ’80. Va da sè che il Sorrento fatichi a prendere le misure, mentre la Picciola si affida maggiormente alle qualità individuali di Mounard, che propone anche il primo tiro in porta dei suoi dalla lunga distanza, ben parato da Santaniello. I rossoneri, tuttavia, persistono nella loro mission impossible: giocare palla a terra e provare ad aprire gli avversari come una scatoletta di tonno. Ma la montagna partorisce il topolino tanto che, dopo una fiondata senza pretese di Temponi che finisce larghissima, un paio di buone chance arrivano grazie a preziosi traversoni dalla catena di sinistra. Il primo lo sforna Scarpa, il secondo Ammendola e, in entrambi i casi, Marcucci ci mette la testa ma troppo debolmente: palla a lato nella prima circostanza, e presa sicura di Robertiello nella dinamica successiva. Nel mezzo, un diagonale largo di Scarpa che aveva approfittato di un assist involontario di testa di Abate. In mediana Ferrara fa la voce grossa in fase di interdizione e prevale praticamente in tutti i duelli personali. Un uomo in più per i biancorossi, ben supportato dal suo compagno di reparto Galdi. Proprio quest’ultimo conclude dai 25 metri tra le braccia di Santaniello, cogliendo la ribattuta di Terracciano susseguente ad un’altra bordata dello stesso Ferrara che era andato via in velocità ad Ammendola. Insomma, il 4-4-2 di Villecco, per quanto scolastico, assicura furore in mediana e ottime chiusure difensive sugli esterni. Di conseguenza, il fraseggio ospite risulta improduttivo. Ed è così che si chiude la prima frazione: con un Sorrento bruttino, sebbene più propositivo, ed una Picciola che resiste all’arma bianca tirando fuori le uniche doti che può utilizzare contro un competitor di spessore superiore.

DAL FIORETTO ALLA SCIABOLA – La Picciola parte meglio nella ripresa: sul corner di Mounard si avventa Vatiero che, di prima intenzione, spedisce a lato sul primo palo. Brivido per i rossoneri. Turi allora cambia completamente strategia: fuori Savarese, il fantasma di se stesso, dentro Favetta. Il Sorrento si affida quindi alla fisicità di due attaccanti che girano a braccetto e alla fantasia di Scarpa. Non si cerca più l’ampiezza, ma lo sfondamento per vie centrali. Una variante che, purtroppo, non darà i frutti sperati perché, per almeno altri 15 minuti, i costieri non si fanno proprio vedere dalle parti di Robertiello. Anzi, come spesso succede in partite disgraziate come queste, l’occasione più nitida di tutto il match capita proprio ai padroni di casa, col Sorrento che va ad un passo dal ko: Mounard lavora un bel pallone a sinistra e lo scodella al centro per Cibele (subentrato nel frattempo a Merola) che, al limite dell’area piccola, ci mette un piede maligno, con Terracciano fuori causa: Santaniello compie il miracolo e smanaccia il pallone destinato all’angolino alla sua sinistra. Lo stesso fantasista ex Foggia e Salernitana prova l’ennesima accelerata, chiudendo altissima la propria fiondata. Il Sorrento tenta la carta dei lanci lunghi e inizia a forzare qualche giocata di troppo, ma finisce per creare ancor meno di quanto prodotto nel primo tempo. A metà ripresa Terracciano impegna di testa Robertiello sugli sviluppi di un angolo di Vitiello. E’ il primo squillo rossonero dopo una lunga fase di buio. Il Sorrento però inizia man mano ad implodere: tanti gli errori individuali dovuti a stanchezza e frustrazione e Turi decide di puntare sulla freschezza di Di Capua risparmiando un esausto Serrapica. Dopo qualche minuto Favetta subisce fallo all’ingresso dell’area di rigore e la punizione a giro di Scarpa si spegne di un soffio alta. In questo frangente si distingue la generosità di Favetta, che fa sovente a sportellate con gli avversari i quali, in diverse circostanze, gli riservano trattamenti molto particolari. Proprio l’ex Frattese, servito da Marcucci, si invola in contropiede ma, un po’ per il recupero veloce di qualche giocatore biancorosso, un po’ perché il campo non agevola controlli facili, affretta la conclusione, che termina altissima. Solo negli ultimi cinque minuti, i costieri accelerano le operazioni alla ricerca del gol vittoria. Pochi fronzoli, ma anche tanta confusione. Però si prova perlomeno ad approfittare di un avversario che ha cominciato ad arretrare il suo baricentro già da un pezzo. E proprio in chiusura Scarpa vola via sulla sinistra piazzando un succoso pallone sul secondo palo che Marcucci non incrocia bene sollecitando Robertiello ad un intervento morbido. Si spera in un episodio favorevole o in una palla sporca che possa essere benefica per i rossoneri, nell’impossibilità di arrivare a far male con la manovra. Ma è paradossalmente la Picciola a recriminare in pieno recupero: il nuovo entrato Della Femina gira per Cibele che calcia a colpo sicuro, trovando il braccio destro di Ammendola. L’arbitro della sezione di Torre Annunziata, Giuseppe Maria Manzo, giudica però il tocco del terzino involontario ed espelle Caldarelli per proteste dopo aver già allontanato dalla panchina, qualche minuto prima, il tecnico Villecco.

Sarebbe stato troppo per una squadra che ha preferito affrontare il Sorrento a specchio piuttosto che ad armi pari. Fatto sta che, alla fine dei giochi, il pari è giusto e non ammette recriminazioni. Nonostante il piccolo passo indietro rispetto alla vittoria nel derby col Positano, tuttavia, il campionato rossonero inizia ora. Saranno sette giorni di fuoco per i rossoneri, che affronteranno le dirette concorrenti Cervinara al campo Italia (probabile anticipo a sabato 29) ed Ebolitana al Dirceu. Due impegni inframezzati dall’andata degli ottavi di Coppa Dilettanti proprio con l’Audax. Sfide che, in realtà, ci diranno molto di più sulle potenzialità di questo Sorrento ancora bifronte.

PICCIOLA (4-4-2) Robertiello; Avagliano, Abate, Trezza, Caldarelli; Vatiero, Ferrara C., Galdi (75’ Vergadoro), Delle Serre; Merola (57′ Cibele), Mounard (91′ Della Femina).
A disp: Lullo, Parisi, Delle Donne, De Martino.
All: Villecco.

SORRENTO (4-3-3) Santaniello; Cappelluccio, Catalano, Terracciano, Ammendola; Vitiello, Serrapica (66′ Di Capua), Temponi; Scarpa, Marcucci, Savarese (55’ Favetta).
A disp: Pezzella, Ferrara R., Lombardi, Esposito Lauri, Parlato.
All: Turi

Arbitro: Giuseppe Maria Manzo di Torre Annunziata (Dell’Isola/Marino)

Commenti

commenti